Gay-friendly: l’alleanza solidale tra eterosessuali e omosessuali

dott.ssa S. Bosatra

Parlando di psicologia delle persone gay e lesbiche, credo sia importante andare oltre la specifica identità sessuale e il senso di appartenenza alla comunità LGBT, per approfondire la qualità delle relazioni con le persone eterosessuali. In questo articolo vorrei infatti portare l’attenzione sul ruolo  giocato dagli/dalle eterosessuali che nella vita quotidiana dimostrano solidarietà, amicizia e attivazione sociale e politica nei confronti delle persone omosessuali e dei loro diritti, rendendo così possibile una vera inclusione di chi si è scoperto non-eterosessuale.

Vorrei prendere spunto da una frase di Albert Einstein: “Non dobbiamo semplicemente sopportare le differenze fra gli individui e i gruppi, ma anzi accoglierle come le benvenute, considerandole un arricchimento della nostra esistenza. Questa è l’essenza della vera tolleranza, intesa nel suo significato più ampio, senza la quale non si può porre il problema di una vera moralità”. In riferimento alla comunità eterosessuale e a quella omosessuale, chi limita le proprie frequentazioni a persone identiche a sé (solo eterosessuali, solo gay, solo lesbiche) rischia di chiudersi in una sorta di ghetto che non lascia spazio al confronto né con differenze che potrebbero arricchire la propria esperienza, né con punti in comune che potrebbero sorprendentemente portare a preziose condivisioni di interessi, atteggiamenti ed emozioni. Gli atteggiamenti gay-friendly e quelli etero-friendly consentono invece una significativa disponibilità a incontrare il diverso da sé, e questo permette di instaurare più legami affettivi e di vivere esperienze diverse dal proprio ordinario, cosa che a mio avviso offre importanti occasioni di crescita personale e di apertura mentale.

Se per gli eterosessuali l’incontro con il diverso da sé è un arricchimento, credo che per le persone omosessuali l’incontro con il diverso da sé abbia un significato ancora più profondo. In una cultura eteronormativa come la nostra, chi si scopre omosessuale spesso vive con dolore e paura la propria sessualità, poiché si discosta da quella della maggior parte della popolazione e non è quella che tutti si aspettano, dunque può essere necessario molto tempo per accettarsi e stare bene con se stessi per come si è. In quest’ottica, l’atteggiamento gay-friendly può giocare un ruolo fondamentale nel comunicare un messaggio di accoglienza per ciò che è non-etero, infatti esprime generalmente un senso di curiosità ed entusiasmo per le diversità rispetto all’ordinario. Proviamo a metterci nei panni di chi si è appena scoperto/a omosessuale: immaginiamo la sua difficoltà ad accettarsi e alla paura di non essere accettato/a dagli altri; con sollievo scopre che altre persone sono nella sua stessa situazione, probabilmente è confortante non essere soli, anche se si è in pochi; che cosa potrebbe significare notare un atteggiamento gay-friendly nelle persone eterosessuali che conosce? La diversità che teme sia giudicata e rifiutata diventerebbe inaspettatamente una novità curiosa e interessante che merita approfondimenti, e il timore dell’isolamento inizierebbe a lasciare il posto a una prospettiva di alleanza amichevole, nonostante il diverso orientamento sessuale… Pensiamo ora a una coppia omosessuale, convinta di poter pubblicamente tenersi per mano e darsi un bacio solo all’interno di locali gay, e di non dover lasciar trapelare nessun atteggiamento di intesa sessuale in un locale qualsiasi della città; immaginiamo che la coppia scopra l’esistenza di locali dichiaratamente gay-friendly, gestiti e frequentati da persone eterosessuali che non rivolgerebbero alcuno sguardo giudicante o di disapprovazione ai loro gesti di affetto; che cosa potrebbe significare per questa coppia avere la libertà di esprimere atteggiamenti amorosi senza doversi rintanare in un ambiente dichiaratamente gay? I gesti affettuosi di intesa, sguardi, contatto e baci non sarebbero più dei tabù da nascondere agli occhi delle persone eterosessuali, ma diventerebbero semplici e universali manifestazioni d’amore che la coppia vive in una dimensione pubblica senza vergogna o paura del giudizio omofobo… Questi sono esempi sommari, ma nella loro semplicità raccolgono moltissime situazioni quotidiane in cui la persona omosessuale può sentirsi accettata nella sua diversità, che ha spesso percepito come un problema, non da un’alleanza tra omosessuali simili tra loro, ma da un’alleanza etero-solidale che riconosce e include la diversità come condizione esistenziale legittima, meritevole di libera espressione e condivisione.

L’amicizia tra persone eterosessuali e omosessuali è anche oggetto di studio della ricerca psicologica. Trovo molto interessante il sondaggio italiano di Baiocco e altri (1), nel quale i soggetti gay e lesbiche con migliori amici eterosessuali e di diverso genere hanno riportato livelli più bassi di ansia sociale: questa correlazione ribadisce quanto sia importante per le persone omosessuali avere il supporto eterosessuale, che offre vicinanza affettiva e accoglienza empatica. La ricerca ha anche evidenziato un più alto punteggio del benessere psicologico riportato nei ragazzi gay che hanno migliori amiche eterosessuali (dette “fag hag”, o “frociare”/“frociarole” in italiano). Un altro studio texano (2) ha approfondito in particolar modo il rapporto di amicizia tra uomini gay e donne eterosessuali, rivelando che il successo di questa relazione sembra legato all’assenza di secondi fini che potrebbero complicare il rapporto, e alla fiducia sui consigli sentimentali che riguardano uomini per i quali non viene percepito un rischio di competizione.
A questo proposito, vorrei fare un breve riferimento alle “serate gay” organizzate in molte discoteche, frequentate da persone LGBT, ma anche da eterosessuali che trascorrono la serata con amici/amiche omosessuali, e, seppur in minoranza, da gruppi di soli ragazzi eterosessuali che, nel contesto sgombro di rivali, provano a rimorchiare le “frociare” puntando proprio sull’atteggiamento comune di eterosolidarietà e sull’appoggio degli amici omosessuali. Credo che questa partecipazione delle persone eterosessuali alle serate gay, pur mossa a volte dalla ricerca di flirt, permetta un importante incontro tra il mondo omosessuale ed eterosessuale in contesti che sono sì protetti ma non ghettizzati, in cui tutti si possono liberamente divertire e corteggiare, e ritengo che questa semplice presenza eterosessuale possa  contribuire a diffondere sempre di più un atteggiamento di alleanza tra persone eterosessuali e omosessuali.

Un ottimo esempio di alleanza tra giovani gay ed eterosessuali viene dalle associazioni scolastiche americane chiamate Gay-Straight Alliance (GSA) (3), in cui si incontrano studenti di tutti gli orientamenti sessuali per parlare delle proprie identità, ma anche per discutere su come fronteggiare gli atti di bullismo omofobico nella scuola, e su come sensibilizzare allievi e docenti alla piena accoglienza delle persone LGBT. Anche in Italia stanno nascendo le prime alleanze tra studenti omosessuali ed eterosessuali, grazie ai preziosi interventi nelle scuole del progetto Le cose cambiano (4) – la versione italiana di “It gets better” (5) – che sensibilizza i giovani a fare rete per contrastare l’omofobia e l’isolamento.

Senza sottovalutare gli atti discriminatori che ancora sono rivolti alle persone omosessuali in alcuni ambienti sociali, lavorativi e istituzionali, vorrei sottolineare il grande cambiamento culturale degli ultimi anni che sta portando verso una sempre più diffusa educazione alle diversità, considerate come preziose occasioni di arricchimento e di crescita. Anche gli atteggiamenti gay-friendly ed etero-friendly si muovono in questa direzione, cercando di favorire la creazione di ambienti inclusivi  e sicuri per il benessere di tutti, omosessuali ed eterosessuali.


Note al testo:

  1. Baiocco R., Santamaria F., Lonigro A., Ioverno S., Baumgartner E., Laghi F. (2014), Beyond similarities: cross-gender and cross-orientation best friendship in a sample of sexual minority and heterosexual young adults in Sex roles, 70 (3-4), pp. 110-121.
  2. Russell E. M., DelPriore D. J., Butterfield M. E., Hill S. E. (2013), Friends with benefits, but without the sex: Straight women and gay men exchange trustworthy mating advice in Evolutionary Psychology, 11 (1), pp. 132-147, disponibile a questo link.
  3. Per approfondimenti sulle Gay-Straight Alliances si rimanda a questo link.
  4. Per approfondimenti sul progetto si rimanda al sito ufficiale e al libro di Savage D., Miller T. (2013), Le cose cambiano. Storie di coming out, conflitti, amori e amicizie che salvano la vita, Milano: Isbn edizioni.
  5. Il sito ufficiale del progetto “It gets better” è consultabile a questo link.

1 thoughts on “Gay-friendly: l’alleanza solidale tra eterosessuali e omosessuali”

  1. L’articolo mi è piaciuto perchè sostiene la speranza e apre ad una prospettiva di scambio, di confronto. Sono convinta che anche nella nostra italietta sempre un po’ piccolo borghese, si stia verificando un cambiamento, nella direzione del ” vivi e lascia vivere”. E’ importante che articoli come questo mostrino che questa prospettiva è vincente. floriana betta

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